CHI SONO

Manuela Iuretig

Manuela nasce in Svizzera da emigranti di Mersino e cresce a Loch di Pulfero (Udine), 
dove attualmente risiede.
Autodidatta, poliedrica, amante della natura, leggende e tradizioni.
 Predilige abbinamenti inusuali di materiali poveri che attinge direttamente dall’ambiente naturale che la circonda 
e del quale trova ispirazione che poi traspone nelle sue opere.
Inizia il suo percorso artistico con la pittura.
Poi, attratta dal linguaggio degli alberi e dalla loro corteccia, dai muschi e dai funghi legnosi, modifica la sua ricerca ispirandosi alle figure che fanno parte della mitologia e non.
Dal mondo magico del bosco trae ispirazione per tutte le sue creazioni.

Inizia ad esporre negli anni 90 partecipando a varie mostre collettive in regione e nella vicina Slovenia.

Alla prima personale nel 2010 ne seguono altre fino ad oggi, in regione e una in Toscana a Laterina (AR).

Ha partecipato a varie rassegne e concorsi presepiali in regione e Toscana  vincendo dei premi e segnalazioni.
Le figure che crea nascono nel momento in cui osserva con gli occhi dell’anima.

Le sue visioni si materializzano in armoniose e originali presenze che sono espressioni del territorio a cui lei è profondamente legata.
Immaginare e creare, saper vedere oltre l’apparenza, riconoscere il mondo nella natura più semplice e grezza e per questo più pura. Questo é l’affascinante universo di un’artista che nel bosco trova ispirazione, riconosce forme e figure e le sue mani assemblano e compongono.

Il suo cuore è la sua guida. La fantasia ha “preso vita” ed è nata un “opera”.

…Dicono di lei…

“Ringrazio Manuela per l’invito alla Sua personale e la Banca di Cividale per aver ospitato un artista straordinaria.
Dalla Pro Loco Moggese e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Moggio ti arrivano i più sentiti complimenti per questo grande successo che davvero meriti.
Manuela l’abbiamo conosciuta fortunatamente nel 2013 grazie ad una sua creazione, pensate e non scelta per il concorso regionale dei Presepi di Villa Manin, ma esposta al concorso moggese nel 2013. L’opera era “Piccolo Tesoro” un grande fungo disposto su una radice dove Manuela aveva visto ed interpretato Il Bambin Gesù.
L’opera è piaciuta moltissimo al pubblico anche perché Manuela tramite uno scritto posto accanto all’opera aveva saputo guidare la fantasia dello spettatore suscitandone profonde emozioni.
Pensate lo stesso anno ha vinto sempre con un’opera presepiale al concorso di Laterina e quest’anno nel 2014 ha vinto il primo premio assoluto nel concorso Moggese.
Un presepe dedicato alla Sua terra, alle Sue tradizioni. I paesaggi del Natisone incorniciati entro una “Sbrinča” (una cesta particolare) e la “Krivapeta” questa creatura tipica delle valli che partecipa al Presepe.
Che dire Manuela è un’artista straordinaria, ti fa vivere delle emozioni straordinarie, trasporta tutta se stessa, e con lo spettatore stabilisce un rapporto empatico molto forte.
Pensate la ricerca nel bosco, la sensazione, la chiamata che Manuela sente dalla natura, la raccolta e l’interpretazione per poi arrivare alla creazione di un’opera d’arte unica. Ogni pezzo è unico. E poi la descrizione di come nasce e si sviluppa tra le sue mani quel pezzo.
E’ affascinante sentire parlare Manuela e sentire le emozioni che hanno suscitato in lei quei materiali che poi hanno preso vita.
Anche le fotografie sono delle esposizioni intime dei suoi pensieri del suo essere. Vi invito oggi che siete qui a vivere le opere di Manuela nelle sue spiegazioni.
Che dire Manuela sei straordinaria e da parte nostra i migliori complimenti.”
Giuliana Pugnetti

“Sabato a Cividale del Friuli, in visita alla mostra di Manuela Iuretig, Risveglio.
Una voce, lirica, sussurrante, affabulatrice, si leva dai boschi delle Valli del Natisone.
È quella di una grande donna e artista di questi luoghi di confine: Manuela Iuretig.
Anticipo subito che sono diventato un sincero ammiratore di Manuela, che mi ha aperto le porte del suo mondo artistico con estrema, commovente disponibilità e interesse.
Manuela mi sembra fatta della stessa materia delle acque dei torrenti delle piccole valli nascoste; di quella stessa materia di cui è fatto il vento che gentile accarezza le fronde. 
È movimento quieto, cristallino, gentile; è energia pura che si nutre della lentezza e del silenzio dei luoghi incontaminati. 
Ed è voce tra le infinite voci del bosco, anche quelle che solo lei ha il dono di cogliere: quelle degli alberi, dell’acqua, dei muschi.
Manuela ha sensi raffinati, ha vista e tatto che danno una qualità realizzativa non comune alle sue opere; ha uno spirito libero, eletto e sensibile, che la porta molto in là nella comprensione intima del mondo straordinario del bosco e delle sue creature, a volte dimenticate o mai conosciute. Le Krivapete, anzitutto.
 Figure mitiche che popolano i vecchi racconti degli abitanti delle valli a est di Cividale del Friuli e a cui oggi Manuela da’ una forma fisica, un volto, restituendo loro dignità e anche armonia, connotandole di una umanità e una sapienza che sanno d’antico. 
E non importa che avessero i piedi ricurvi e che a volte fossero ostili. 
Le Krivapete hanno sempre abitato gli anfratti e le grotte che in se’ possono celare le insidie naturali del bosco; luogo di timori ancestrali e di grandezza sopita, da guardare con deferenza e rispetto, come gli uomini una volta ben sapevano.
Raccogliendo nel bosco cortecce, rami, foglie, muschi e funghi, con pochissimo altro, Manuela rida’ vita a creature nascoste e schive con le sue preziose mani, che sanno cos’è il lavoro fisico.
Si ricompone così un mondo che oggi avremmo continuato a trascurare se non fosse comparsa Lei e un talento che sta pian piano prendendo quota e consapevolezza, mai disgiunte da una profonda umiltà e semplicità di tratto.
Sono onorato di aver finalmente colto l’occasione per conoscere questa artista, giovane sotto diversi aspetti (e non è questione di anagrafe), e la sua opera a cui non si può non voler bene, ammirati e riconoscenti.
Ti aspetto alla tua prossima uscita, Manuela. Tanti, tanti auguri.”
Raffaele Pece



“Una camminata sui monti, tra la dolce asperità delle sue pietre e la sottile, fascinosa ostilità dei suoi cespugli: poi, all’improvviso, un tronco di betulla scalfito dal tempo che si delinea, dall’azzurro più chiaro del cielo. Una visione pura, intensa, sospesa, che sa di rivelazione.
Si potrebbe descrivere così la genesi di un lavoro di Manuela, artista legata all’ambiente come un qualcosa di proprio, di profondo, da vivere in tutte le sue valenze, seguendo e ascoltando tutti i suoi possibili impulsi.
Il ritrovamento di figure celate nei rami spezzati e nelle cortecce rispecchia l’emozione provata di fronte e dentro alla natura, in un fluire continuo di forme sensazioni, sfumature e suadenti figure.
In lei nasce un’atmosfera unica e particolare. Ma alla suggestione emotiva l’artista fa poi seguire la riflessione. A quelle forme libere si sovrappongono le immagini della concezione della nuova forma,quasi a voler focalizzare l’attenzione su alcuni particolari e mantenere la medesima emozione.
Le figure prendono una nuova forma e propongono un’analisi più profonda della realtà, trattenendo lo scorrere delle sensazioni, fermando il tempo e lo spazio, bloccando l’istante emotivo per trasformarlo in un attimo riflessivo – meditativo. Capace di restituire restituire l’idea di quell’emozione, di quell’impressione, passando dal particolare all’universale.
Materia, legno colore, segno e istintualità di pensiero convivono nei lavori dell’artista, a raffigurare la varietà del reale e contemporaneamente la molteplicità di sensazioni che ne possono derivare, le mille possibili sfaccettature della natura e del nostro essere.”
Giacinto Iussa


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